La Prima Guerra Mondiale - Svolgimento

La “scintilla” scoccò quando, nel giugno del 1914, uno studente serbo uccise a Sarajevo (Bosnia-Erzegovina) l'erede al trono austriaco. L'Impero Austro-Ungarico ne incolpò la Serbia e le dichiarò guerra; a cascata, gli altri Stati impegnati dalle rispettive alleanze si dichiararono guerra, compresi il Giappone (contro la Germania) e l'Impero Ottomano (a fianco della Germania). L'Italia inizialmente rimase neutrale.

I primi attacchi furono sferrati dalla Germania che, invadendo il Belgio (che era neutrale), sperava di conquistare Parigi e battere la Francia con una “guerra-lampo”. La sua avanzata venne rallentata dalla resistenza belga e successivamente dalle truppe francesi lungo il corso della Marna. Lì le truppe si fermarono e costruirono un fronte fatto di lunghe trincee per quasi 800 km. Si iniziò un'estenuante guerra di posizione e di logoramento.

La Russia attaccò da est e sconfisse l'Austria in Galizia, ma la Germania contrattaccò e con le battaglie di Tannenberg e dei Laghi Masuri battè i russi. Anche a est si formò un fronte.

L'Italia non entrò subito in guerra. Giolitti e i liberali ritenevano che la nazione fosse impreparata a una lunga guerra; il papa Benedetto XV, la maggioranza dei cattolici e molti socialisti erano pacifisti.

Alcune forze, tuttavia, erano favorevoli all'entrata in guerra:

  • i nazionalisti, che volevano uno Stato forte anche sul piano internazionale;

  • gli irredentisti, che speravano di combattere la “quarta guerra di indipendenza”;

  • i socialisti rivoluzionari che speravano di trasformare la guerra in una rivoluzione dei proletari;

  • i proprietari delle grandi industrie che vedevano nella guerra l'occasione di grandi affari (forniture di armi).

I “neutralisti” e gli “interventisti” discussero a lungo, talvolta in modo violento, finché il Primo Ministro Salandra (succeduto a Giolitti), d'accordo col re, stipulò un patto segreto (“Patto di Londra”) con la Triplice Intesa. In cambio della guerra contro l'Austria, che dichiarò il 24 maggio 1915, avrebbe ottenuto le terre irredente (Trento e Trieste) e Istria e Dalmazia. Si apriva un nuovo fronte di guerra lungo il fiume Isonzo.

Sui tre fronti di guerra, nonostante gli attacchi, le enormi perdite di uomini, l'impiego di nuove armi micidiali (carri armati, gas asfissianti, lanciafiamme...), nonostante i forti aiuti economici che Francia e Inghilterra ricevevano dagli Stati Uniti, nessuno riusciva a prevalere. Gli Stati avevano trasformato le loro economie per produrre armamenti, facendo peggiorare le condizioni di vita dei civili, ma grazie alla propoganda riuscirono a ottenerne a lungo a ottenere il consenso .

Inghilterra e Germania iniziarono la guerra sul mare: le navi inglesi bloccavano i rifornimenti diretti alla Germania, la quale rispose colpendo con i suoi sottomarini qualsiasi nave diretta in Gran Bretagna. Preoccupato per l'esito della guerra, il presidente degli Stati Uniti Wilson dichiarò guerra alla Germania. Quasi contemporaneamente in Russia, scossa da molte proteste, lo zar venne cacciato da una rivoluzione comunista. Lenin, il capo del nuovo governo, chiese un armistizio e poi firmò con la Germania una pace disastrosa (Pace di Brest-Litovsk) pur di non essere sconfitto.

Chiuso il fronte orientale, Austria e Germania spostarono molte truppe su quello italiano, dove costrinsero alla ritirata le truppe italiane (battaglia di Caporetto). Tuttavia l'Italia, al comando di un nuovo generale (Armando Diaz), riuscì a resistere lungo il fiume Piave.

Gli eserciti di Austria e Germania sembravano inarrestabili, ma cominciarono a mancare loro le risorse economiche e la popolazione era stanca della guerra. In Germania una rivolta militare si trasformò in una rivoluzione popolare che cacciò Guglielmo II e proclamò la repubblica (repubblica di Weimar). In Austria i tanti popoli si organizzarono per creare nuovi Stati autonomi, disgregando l'unità dell'Impero: l'imperatore abdicò e nacquero molte repubbliche.

La Germania e l'Austria repubblicane, scosse dalle loro crisi interne e non dopo alcune sconfitte militari, firmarono gli armistizi che posero fine alla guerra.



Triplice Intesa

Triplice Alleanza

Francia, Inghilterra, Giappone, Italia (dal 1915), Russia (fino al 1917), Stati Uniti (dal 1917)

Impero Austro-Ungarico, Impero Tedesco, Impero Ottomano, Bulgaria.



La Prima Guerra Mondiale - Carte












La Prima Guerra Mondiale - Cause

L'Impero Ottomano, uno Stato enorme di religione islamica, non riusciva più a controllare il proprio territorio: alcuni Stati europei ne avevano conquistato il territorio (es: Libia) e non riusciva a fermare coloro che, nei Balcani, chiedevano l'indipendenza. Erano soprattutto popoli di cultura slava cristiana che nell'Ottocento avevano costituito Stati indipendenti (Serbia, Montenegro, Romania, Bulgaria) e si erano alleati alla Russia, che aveva la medesima cultura.

Anche l'Impero Austro-Ungarico, guidato dall'anziano imperatore Francesco Giuseppe, era formato da molte etnie; nel 1908 aveva annesso la Bosnia-Erzegovina, in parte slava, causando le proteste della Russia. Al suo interno numerosi popoli aspiravano all'indipendenza (italiani di Trento e Trieste aiutati dall'Italia, slavi della Bosnia aiutati dalla Serbia).

Inoltre:

  • l'Inghilterra era in competizione con la potenza economica e militare (flotta) dell'Impero tedesco;

  • La Francia voleva rivalersi nei confronti dell'Impero tedesco (Alsazia e Lorena);

  • l'Italia provava un certo rancore nei confronti della Francia (che le aveva “soffiato” la Tunisia) e verso l'Impero Austro-Ungarico per Trento e Trieste;

  • la Russia, alleata economica della Francia, difendeva i popoli slavi dei Balcani, anche allo scopo di avere qualche porto sul Mediterraneo.

In base ai singoli interessi, erano nate alcune alleanze:

  1. l'Inghilterra si era alleata con la Francia per contrastare la Germania e avevano coinvolto la Russia (Triplice Intesa);

  2. l'Impero Tedesco e l'Impero Austro-Ungarico avevano stipulato con l'Italia un patto di reciproca difesa (Triplice Alleanza), nonostante alcune divergenze tra loro (irredentismo).



Nel 1914 pertanto, nonostante oltre quarant'anni di pace, gli Stati europei erano in pessimi rapporti e animati da uno spirito nazionalistico.