Il territorio del nostro Paese, come oggi lo conosciamo, è il frutto di un lungo processo di unificazione che è iniziato nella prima metà dell'800 e si è concluso nel '900.
Tale processo si ispira alle idee romantiche di nazione e di patria: le persone che appartengono ad una stessa cultura formano una nazione e posseggono una terra dove sono nati i loro padri (patria) che deve essere governata da un unico Stato (Stato nazionale).
Chi combatte per unire la propria patria è chiamato patriota.
All'inizio dell'800 le carte politiche dell'Europa sono state disegnate dal Congresso di Vienna. Su tale carta l'Italia era suddivisa in numerosi Stati, tra cui il Regno di Sardegna, il Regno Lombardo-Veneto appartenente all'Impero Austriaco, il Granducato di Toscana, lo Stato della Chiesa, il Regno di Napoli.
I patrioti italiani avevano idee molto diverse: alcuni volevano che i molti Stati si confederassero tra loro, altri che fossero tutti guidati dal Papa, altri che fossero guidati dal Regno di Sardegna. Alcuni volevano infine che i regni si trasformassero in repubbliche.
Il processo dell'unificazione italiana, che prese il nome di “Risorgimento” (una nazione che risorge), si è articolato in diverse fasi:
- moti insurrezionali, ossia rivolte più o meno estese, organizzate da piccoli gruppi segreti (“Carboneria”), da comandanti dell'esercito, da truppe irregolari (Garibaldi);
- guerre, combattute dal Regno di Sardegna contro l'Impero Austriaco fino alla proclamazione del Regno d'talia;
- plebisciti, attraverso i quali gli abitanti di alcuni Regni italiani hanno scelto di aderire al Regno d'Italia;
- ancora alcuni fatti d'arme (partecipazione alla guerra Austro-Prussiana e la "Presa di Porta Pia");
- partecipazione del Regno d'Italia alle Guerre Mondiali, dalle quali ottenne nuovi territori.