La Prima Guerra Mondiale - Conseguenze

Firmati gli armistizi (cessazione dei combattimenti), occorreva definire come trattare i Paesi sconfitti. I vincitori (esclusa la Russia che si era ritirata dalla guerra) si riunirono nella Conferenza di Parigi. Gli Stati Uniti presentarono un progetto (i “quattordici punti”) basato sul principio di autodeterminazione dei popoli, ma prevalsero gli Stati che volevano prendersi una rivincita.

Alla Germania furono sottratte molte regioni di confine (Alsazia, Lorena, Polonia...), il suo territorio venne diviso in due parti dal “corridoio di Danzica”, le vennero tolte tutte le colonie, dovette consegnare agli avversari la sua flotta, l'esercito fu ridotto, avrebbe dovuto pagare un'enorme indennità.

L'Impero Austro-Ungarico si era dissolto da solo: i vincitori presero atto della sua fine e della nascita delle nuove repubbliche (austriaca, ungherese, cecoslovacca) e del Regno di Iugoslavia.

All'Italia vennero assegnati i territori stabiliti col Trattato di Londra (Trento, Trieste, l'Istria), ma non la città di Fiume, né la Dalmazia che, abitata da popoli slavi, venne annessa al Regno di Iugoslavia. La delegazione italiana si ritirò per protesta dalla conferenza di pace: si iniziò a parlare di “vittoria mutilata”.

Gli Stati Uniti proposero la creazione di un organismo internazionale che avrebbe dovuto vigilare sul mantenimento della pace: nacque la Società delle Nazioni, ma non ne fecero parte né gli Stati Uniti, né la Russia, né la Germania.



La carta d'Europa mutò radicalmente: caddero quattro imperi (tedesco, austro-ungarico, russo, ottomano) e nacquero molti nuovi Stati. Vi erano molti rancori, soprattutto in Germania, e non sempre venne rispettato il principio di nazionalità nel tracciare i nuovi confini.



Le conseguenze umane furono pesanti: almeno 10 milioni di morti tra militari e civili, circa 20 milioni di feriti (molti dei quali invalidi), il diffondersi di epidemie mortali.

Città distrutte, regioni devastate dai fronti di guerra, fabbriche distrutte o che si erano trasformate in produttrici di armi.

I costi sostenuti per la guerra fecero aumentare l'inflazione (il valore dei beni di consumo in rapporto alla moneta utilizzata): in Germania di ben 20 volte in dieci anni!

Ovunque si diffuse la disoccupazione, nonostante ai soldati al fronte fossero stati promessi lavoro e terra.

Un'intera generazione fu preda dello sconforto!

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